Il nazionalismo germanico di fine Ottocento

27 Gennaio 2020 | Ore 11:00

Sala Madrid

Via Nizza 280, Torino

La cultura del nazionalismo germanico di fine Ottocento: Brahms e la sinfonia classica tedesca, Richard Strauss e il wagnerismo tedesco

A cura di Antonio Rostagno,
docente alla Sapienza Università di Roma.
Destinato agli studenti ma aperto a tutti gli appassionati.
Ingresso libero.


Questo incontro pone a confronto alcune composizioni del giovane Richard Strauss, nel quale si manifesta forse al massimo grado la cultura complementare a quella rappresentata dal tardo Johannes Brahms: Strauss è infatti collocabile piuttosto nel grande fenomeno del wagnerismo, affermatosi subito dopo la morte di Wagner. Questa situazione dicotomica fra conservatori (Brahms) e wagneriani-avveniristi (il primo Strauss) testimonia una sostanziale convergenza nel nuovo nazionalismo della Germania fra l’età di Bismarck e l’età di Guglielmo II. È il momento in cui il mondo germanico, dopo la guerra franco-prussiana del 1870, si afferma come “locomotiva d’Europa”, ancor oggi in corsa tanto in campo politico ed economico, quanto in quello culturale e musicale. In Strauss come in Brahms il fondamento nazionale, ossia l’intenzione di realizzare un’arte germanica, si manifesta nelle scelte di tecnica compositiva. Quindi, due aspetti apparentemente antitetici come il wagnerismo e la cultura brahmsiana verranno presentati nella loro parallela funzione culturale di affermare la centralità della Germania nel panorama europeo: indiscutibile forza progressista, che ha tuttavia avuto esiti nefasti nel secolo successivo. In tal senso la storia della musica fornisce qui due esempi che spiegano meglio di tanti altri il mutamento degli equilibri politici ed economici nell’Europa fra fine Otto e primo Novecento.

(ascolti: Richard Strauss, estratti dal poema sinfonico Morte e trasfigurazione; Brahms, estratti dalla Quarta Sinfonia e Concerto per violino e orchestra)

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